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mercoledì 20 maggio 2015

Se non sei in tempo per l'estate 2015, c'è sempre quella 2016!



Rieccomi, ritorno! Chiedo perdono per la lunga assenza, ma negli ultimi mesi ci sono stati cambiamenti rivoluzionari qua e là e ho avuto molto poco tempo da dedicare sia al mio blog che alla pagina o comunque ai vari social!

Maggio ormai volge anch'esso al termine e con lui tutte le poche speranze di chi ha fatto bisboccia e ha vegetato sul divano tutto l'anno. 
L'ansia e il panico di chi vede l'attività fisica come il demonio e il mangiar sano come una privazione, spopolano facendo la felicità di centri estetici, case farmaceutiche, palestre e nutrizionisti/dietologi furbetti.
La disperazione della prova costume, di chi ha ignorato il proprio corpo tutto l'anno, si fa sempre più viva in questo periodo. Perchè fa caldo, perchè ci si scopre e... oh ma guarda, ecco le cosce! E all'improvviso ci si rende conto che non sono come avremmo voluto vederle.
Per questo mi batto sempre e sempre mi batterò portando avanti "la causa" che il primo passo da compiere, è semplicemente quello di prendere consapevolezza del proprio corpo. Il nostro corpo siamo noi. Dobbiamo prendercene cura tutti i giorni e non può essere un sacrificio. Perchè lui fa tanto per noi, ma affinchè fuzioni, noi dobbiamo fare tanto per lui.
Quello che ho sempre detto e ribadito è che, dedicarsi a un'attività fisica che ci coinvolga, che ci stimoli e che ci diverta, abbinando un'alimentazione sana (e non penalizzante) fa tutto. Basta quello. Non bisogna escogiatare un piano particolare, trovare escamotage nascosti.
Spesso ricevo messaggi dove mi si chiede qual è il segreto e, dico la verità, resto un po' basita. Perchè ancora non è chiaro e palese che non c'è un segreto. Non c'è nulla di strano, di particolare. Chi si mantiene in forma non è "fra gl eletti", fa soltanto quello che deve fare. Tutti i giorni, perchè ci tiene, perchè ha trovato la sua strada.
Di questi periodi si inizia ad assistere al delirio: persone che vanno a correre col tutone non traspirante come se il sudore sciogliesse il grasso, le vedi paonazze in volto e sei quasi tentata seriamente dal prestar loro soccorso. Centri estetici che si riempino di donne pronte a sottoporsi a trattementi super costosi, che danno qualche risultato nell'immediato e che dopo qualche settimana svanisce, ma giusto il tempo di farsi qualche foto al mare e a posto. Le palestre pullulano di persone in cerca del miracolo, chiedendo schede ai limiti della follia. Ci si sfinisce di cardio, si eliminano i carboidrati, si mangia pochissimo. Ecco. Tutto questo, ve lo dico, vi terrà il più lontano possibile da quello che dovrebbe essere un obiettivo auspicabile, ovvero: essere sani e in forma, sempre.
Ora, quindi, chi si trova un po' in questa situazione (nella quale in passato mi sono trovata anch'io), cosa dovrebbe fare? Il mio consiglio è quello di cominciare ORA. Cominciare da adesso a volersi bene, a mangiare pulito e a cominciare a muoversi. Col calma, senza affanni, senza scadenze. Il fatto di porsi obiettivi non realistici (vedi perdere 20kg e rassodarsi in tre mesi) è una distorsione del nostro cervello. Il nostro corpo non può affatto assolvere a questi compiti e, pure ci riuscisse, sarebbe uno stress che presto o tardi ci farebbe pagare, ve lo posso assicurare.
Cominciate da oggi, non importa se sia "presto" o "tardi". Per prendersi cura di sè non ci sono stagioni, non ci sono scadenze. L'importante è cominciare in un giorno qualunque, pure di venerdì, ma comunque farlo. Comunque vada, vi vedrete sempre meglio! Questo è poco, ma è sicuro. Cominciate per gradi, non abbiate ansie di alcun tipo. E' un investimento quotidiano sul vostro benessere psicofisico e di conseguenza non può essere uno stress, altrimenti sarebbe uno dei più grossi paradossi di sempre.
Imparate ad essere pazienti con voi stessi. Ci vuole tempo, ci vuole tolleranza e ostinazione. Perchè ognuno dovrà trovare il proprio metodo, bisogna sperimentare. Cominciate a farlo da adesso e l'estate (se non questa, quella 2016) arriverà e neanche ve ne renderete conto :)

giovedì 26 marzo 2015

Polpette di ceci e speck, con erba cipollina e cuore filante!



Fame di qualcosa di sfizioso, ma non troppo "zozzo"? Secondo me loro sono un ottimo compromesso :D Cercavo da tempo di rendere le polpette di ceci un po' più gustose e meno insipide, e alla fine è venuto fuori questo piatto molto semplice ma invitante!
Passo subito alla ricetta per circa 9 polpette. Apporto calorico per polpetta: circa 145kcal.


Ingredienti:

- 300gr di ceci (io per praticità ho usato quelli in barattolo, anche se non sono molto healthy)
- 80gr di speck a cubetti
- 1 uovo
- 70gr di emmenthal
- erba cipollina
- pangrattato integrale q.b.
- sale, pepe
- olio evo


Procedimento:

1. Scolate e lavate bene i ceci, lasciateli asciugare.
2. Ponete in un mixer (se non lo avete, richiederà un po' più di tempo, ma potete fare tutto con le mani) i ceci, l'erba cipollina tagliata a pezzettini, i cubetti di speck, l'uovo, poco sale, pepe e un po' di pangrattato (circa due cucchiai).
3. Una volta ottenuto il composto, create le polpette inserendo all'interno i cubetti di formaggio e cospargendo la pallina esternamente col pangrattato.
4. Aggiungete un pochino pochino d'olio in cima ad ogni polpetta e infornate a 180° per circa 20 minuti!

martedì 17 marzo 2015

La finta fame che ci manda in fumo tutto: piccoli suggerimenti per sabotare la fame della testa!



Che cos'è la finta fame? E' quella fame che non ci fa riuscire nei nostri intenti. E' quella fame che non ci fa portare a termine una dieta. E' quella fame che fa ingrassare.
Uno dei passaggi obbligatori e, diciamocela tutta, più difficili da compiere per riuscire a dimagrire e/o per mantenere la forma fisica, è quello di distinguere la vera fame dalla finta fame.
Come si riconosce la finta fame? La fame emozionale, psicologica, della testa, o come altro vogliamo chiamarla, è quella voglia di mangiare che parte dalla nostra mente per vari motivi. E' quella fame che prende per noia, per stress, per dispiacere, per ansia.
Sono sicura che la maggior parte di voi sappia benissimo di cosa io stia parlando e che si sia trovata migliaia di volte a mangiare schifezze dopo un colloquio di lavoro andato male, dopo una giornata lavorativa parecchio stressante, dopo un litigio o prima di un esame.
Come si educa il proprio senso di fame? Ecco alcuni consigli utili, secondo la mia esperienza, per cercare di ascoltare la vera fame e soddisfarla al meglio.

1. Spezzare la catena. Che vuol dire? Mangiare assecondando le proprie emozioni, positive o negative che siano, fa perdere il senso della realtà. Tutti noi, se ci fermiamo a riflettere, sappiamo benissimo cos'è che mangiamo per fame e cosa invece mangiamo per appagare uno status mentale. E mangiare in maniera disordinata, soprattutto abusare di zuccheri, ci farà entrare in un circolo vizioso in cui le schifezze chiamano altre schifezze, finendo per "perdere il contatto" con la nostra vera fame. Rompete questa routine di netto. Createne, invece, una regolare, con pasti bilanciati ogni 2,5/3h e non transigendo a questa semplice regola. Tutto quello che vi viene voglia di mangiare all'infuori dei pasti prestabiliti, se ben bilanciati appunto, è fame emozionale e dunque non va soddisfatta col cibo perchè non è quello di cui abbiamo bisogno in quel momento. Soprattutto perchè, se si sta parlando di persone che come obiettivo hanno il dimagrimento e lo stare in forma, assecondare quel falso bisogno non creerà altro che frustrazioni continue per il semplice fatto che ci tiene lontani dal nostro obiettivo!
2. Provare e riprovare. L'educazione alimentare non si può imparare dall'oggi al domani. Se fino a ieri mangiavate senza disciplina, assecondando l'istinto, senza alcuna cognizione logica, non potete aspettarvi che di punto in bianco (a partire dal famoso da lunedì a dieta) riusciate a liberarvi delle vecchie abitudini. E' un miglioramento continuo, è un allenamento vero e proprio come quello che fate in palestra. E' esercizio che con costanza e buona volontà si riesce a mettere in pratica.
3. Fare una spesa sana e soddisfacente. Anche se abitate coi vostri genitori, cercate di provvedere voi stessi alla vostra alimentazione. Accontentarsi di ciò che viene proposto è frustrante e può farci alimentare male per forza di cose. Dovete badare voi stessi alle vostre necessità perchè nessuno meglio di voi potrà mai sapere di cosa avete bisogno. Ovviamente evitate di comprare qualsiasi cosa che io non comprerei, quindi niente schifezze :P Cercate di trovare "sfizi" sani, alternative a qualcosa che sapete bene che non potreste mangiare. E insomma, se proprio non vi viene in mente niente, sia sul mio blog che sulla mia pagina Facebook che su Instagram (@dona_defe), trovate decine di spunti :)

Cercate di allenarvi a resistere alla fame emozionale, perchè è lo step decisivo al fine di mantenersi in foma. Esercitatevi a nutritirvi di ciò di cui avete bisogno, assecondando tutte le necessità ovviamente, gola compresa, ma con criterio. Siate più forti della vostra testolina, che è "vittima" soltanto di vecchie abitudini consolidate negli anni. Dovete creare abitudini nuove e il cervello ci mette un pochettino a risintonizzarsi su una nuova lunghezza d'onda, quindi siate pazienti e non pretendete che il cambiamento arrivi dall'oggi al domani.

mercoledì 25 febbraio 2015

Muffin proteici alla farina di farro e banana!


Era da un po' che volevo realizzare uno snack dolce proteico! Alla fine, prova che ti riprova, loro sono il giusto compromesso tra fit e goloso (tant'è che piacciono persino al mio fidanzato-Joe Bastianich-vuoi che muoro, quindi fidateve so' boni!).

Passo subito alla ricetta, ma prima valori nutrizionali, che qua la situa se fa sempre più profescional:

Kcal per muffin (47gr): 181
Carboidrati:
63,8gr
Proteine: 12,5gr
Grassi: 7,8gr


Ingredienti per 6 muffin:
- 1 banana matura
- 1 albume d'uovo
- 60gr di zucchero di canna
- 120gr di farina di farro integrale
- 8gr di lievito
- essenza di vaniglia
- 3gr di cannella in polvere
- 20gr di olio di semi di girasole

Procedimento:
1. Schiacciate la banana con una forchetta o con lo schiaccia-patate.
2. Aggiungete albume e zucchero e sbattete con una frusta o forchetta. Aggiungete poi l'olio e l'essenza e sbattete ancora.
3. Setacciate farina e lievito, aggiungete la cannella e impastate.
4. Versate nei pirottini e cuocete in forno preriscaldato statico a 180° per circa 15 minuti!

martedì 17 febbraio 2015

Tu che ne pensi di te?



Vi avverto: questo sarà un post di pippe mentali sparate proprio a manetta. Eh, ogni tanto ci vuole!
Su questa piattaforma, anni fa, avevo un blog praticamente solo di seghe mentali che poi ho cancellato. Un post però dovevo tenerlo, parlava di autostima e percezione di sè. Visto che mi tocca leggere di donzelle che si auto-insultano, che non si piacciono e non si vogliono bene, voglio scrivere questo post come spunto di riflessione cercando di riprendere il discorso del vecchio post.
Che cos'è la percezione di sè? Com'è intuibile, è il modo in cui una persona si percepisce, come si vede. Una persona nel corso della vita acquisisce sempre più informazioni su di sè (sesso, peso, altezza, ecc.), mette insieme gli elementi e ne viene fuori una considerazione che diventà un po' la propria identità.
Che cos'è l'autostima? La stima, invece, che si ha di sè scaturisce solo in parte dalla percezione che una persona ha di sè. Esempio: Io sono Daniela, ho 20 anni, ho gli occhi neri, religione cattolica e mi piace ballare. Io Daniela potrei credermi una gran gnocca e una strafiga che fa la ballerina, così come potrei sentirmi una grande sfigata che ha un sogno assurdo, irrealizzabile e troppo ambizioso. Quindi? Da cosa è "costituita" l'autostima? Questa dipende sia da fattori interni, cioè dalla visione che ognuno di noi ha della realtà (comunque modificabile), che da fattori esterni che influenzano o hanno influenzato la vita di una persona, soprattutto dai feedback che riceviamo dagli altri.
William James (noto psicologo e filosofo) definiva l'autostima come il rapporto fra il Sè Percepito e il Sè Ideale. Il Sè Percepito è la concezione che abbiamo di noi, come ci vediamo in base alle conoscenze che abbiamo di noi stessi e in base ai feedback che riceviamo. Quindi non si tratta di un "sè reale", ma di come noi percepiamo noi stessi, in parole povere, in base a quello che sappiamo e in base a quello che captiamo dal giudizio degli altri. Sommiamo il tutto e viene fuori la concezione che abbiamo di noi. 
Il Sè Ideale è, invece, una proiezione che facciamo di noi stessi. Come ci vorremmo vedere. E quindi l'autostima, diceva giustamente James, è ciò che ne viene fuori in base alla differenza tra i due Sè. Prendendo in causa di nuovo Daniela: se la Daniela che si sente una strafighissima ballerina desidera diventare una ballerina di successo, è a posto, non si farà troppi problemi e molto probabilmente riuscirà nel suo intento; la Daniela che invece si sente una sfigata con un sogno troppo più grande di lei, avrà una stima di sè molto bassa e, pur nutrendo una passione per la danza, si vedrà inadeguata per quel ruolo e quasi sicuramente non centrerà l'obiettivo.
Il punto fondamentale è uno solo: se quindi gli altri ci fanno da specchio, ovvero se il cosiddetto "giudizio degli altri" influenza la percezione che abbiamo di noi stessi, è altrettanto vero che noi (sempre con la nostra percezione di noi stessi) andiamo a influenzare a nostra volta il giudizio degli altri. 
Ovviamente si può avere sicurezza e stima di sè in un determinato campo, ad esempio nel lavoro, ma scarsissima stima in un altro settore, esempio nella vita amorosa. Questo può accadere per vari motivi, soprattutto per eseperienze vissute e in particolar modo in base all'importanza che si attribuisce a quella cosa. Insomma, se per Daniela la vita sentimentale è in secondo piano rispetto alla carriera lavorativa come ballerina, non gliene fregherà un bel niente se il tizio con cui si vedeva l'ha mollata per un'altra. A maggior ragione se è molto corteggiata. Se invece Daniela vede il suo sogno irrealizzabile, ha un carattere chiuso e vorrebbe essere stracorteggiata a destra e a manca, molto probabilmente cadrà in depressione e il fatto di essere stata mollata lo avvertirà come un dramma. Questo è quello che gli studiosi differenziano in autostima globale da autostima specifica.
Ci sono delle piccole/grandi strategie che si possono adottare per migliorare e correggere la propria autostima e la percezione che si ha di sè. Ovviamente le difficoltà che si possono riscontrare dipendono da quanto la stima di noi è stata messa a dura prova nel corso della vita. Ma quello che mi viene da dire è: sono tutte pippe mentali. Pippe che vanno superate comunque, per carità, è un percorso che va affrontato prima di poter dire che si tratta di seghe mentali.
Noi possiamo fare tutto; tutto quello che è umanamente fattibile per noi, ovvio.
Tutto quello che è nelle nostre potenzialità. 
Il "trucco" sta nel non porsi obiettivi veramente troppo lontani dalle proprie possibilità. Ridurre il Sè Ideale a qualcosa di vicino al possibile, ma non per questo accontentarci. 
Porci obiettivi che ci rendono felici, soddisfatti. E per questo bisogna sperimentare. Lo sperimentare ci permette di individuare quali possono essere dei successi e quali no. Solo mettendoci alla prova si può riuscire in qualcosa. Così come si può fallire, ovvio. Ma bisogna pur fallire per poi rimettersi in gioco più armati di prima, con più esperienze. L'importante è non colpevolizzarci per i fallimenti, ma trarre giovamento da essi. Individuando cos'è andato storto e puntando sulle correzioni che possiamo apportare per far sì che quell'insuccesso diventi un successo.
Non abbiate paura. Provate, sperimentate, buttatevi nelle cose con cervello. Non lasciatevi abbattere dai "fallimenti". Non so chi o cosa ci abbiano messo in testa che si debba essere dei "vincenti" per forza. Forse i film degli anni '80? :) 
In realtà anche solo il miglioramento di sè stessi come persone dovrebbe essere già un enorme conquista, riuscire in piccole/grandi cose. Porsi obiettivi sempre più difficoltosi, poco a poco, è un ottimo metodo. Partire dal basso per ritrovarsi in alto. Puntare direttamente alla vetta, con un autostima non già molto marcata, può rivelarsi fallimentare perchè si sentirebbe tutto il peso della "sconfitta". 
Insomma. Ora avete letto, ma archiviate. Non state là a rimuginare, ma agite. Fate, sperimentate e soprattutto trattatevi bene. Ora avete capito perchè si dice Per piacere agli altri, bisogna innanzitutto piacere a sè stessi.


domenica 15 febbraio 2015

Come scegliere seriamente le scarpe da corsa!


Dimenticate il fai da te e scordatevi Decathlon. In questo modo non comprerete mai delle buone scarpe da corsa per voi. Se siete alle prime armi, ovviamente! Per farvi capire, vi descrivo la mia storia da runner in breve. Ho iniziato a "corricchiare" nel 2010/2011 con delle pessime Reebok che mi andavano persino strette (ma non me ne rendevo conto) pagate non più di 35€. E in effetti, come consigliavo anche nel post dei 5 consigli per cominciare a correre, non vi conviene spendere di più. A meno che voi non siate fermamente convinti di continuare e di correre "seriamente". Per un po' ho abbandonato la corsa, nel 2012/2013 praticata saltuariamente (sempre utilizzando le suddette Reebok) e dal 2014 invece praticata con costanza. Ecco, l'anno scorso mi reco da Decathlon dopo essermi fatta una cultura su vari siti e dopo aver fatto test anche molto accurati su internet. Mi baso molto sull'estetica (lo ammetto) e acquisto delle Kalenji Keeprun per le lunghe distanze, pensando di aver svoltato perchè erano indicate per chi fa anche le maratone! Ma dai! Vabbè, ingenua io. Non erano malaccio, come ammortizzazione c'erano anche. Solo che non erano le scarpe "per me". Così, dopo qualche mese e con le scarpe ormai sformate, rivado da Decathlon più armata di informazioni che mai e mi butto su Asics "da sempre una garanzia" come dicono tutti i runner faighi. Nel dubbio di pronare (poi vediamo che vuol dire) prendo delle GT 1000 per tendenza pronatrice, veramente belle (anche stavolta l'estetica m'ha sedotta) e che ho indossato e rattoppato fino all'altro ieri, ma che comunque avendoci corso dei bei km (comprate verso settembre 2014) avevano perso di ammortizzazione. Mi sembrava giunto il momento di affidarmi a un personale serio e qualificato per l'acquisto di un paio di scarpe da corsa. Così ho salutato il fai da te e mi sono informata su negozi specializzati nella mia città. Detto ciò, per il vostro paio di scarpe da running serio, dovete recarvi per forza in un negozio specializzato che abbia il tapis roulant con il monitor. Che vuol dire? Vuol dire che all'interno del negozio non ci sono dei semplici commessi, ma sportivi veri, che corrono e che si allenano e che hanno esperienza nel giudicare ed esaminare ogni tipo di corsa e ogni falcata.
Ecco, secondo me e secondo la mia esperienza, cosa vi dovrebbe chiedere di primo acchitto la persona dello staff. 
1. Quante uscite a settimana fai?
2. Quanti km percorri?
3. Quanto pesi?
Già da queste 3 semplici domande ci si può indirizzare verso un modello piuttosto che un altro. La questione del peso è fondamentale. Io non ho il classico fisico da runner. Sono normopeso, faccio palestra, ho un fisico curvy, e sono alta 175cm. Va da sè che non peso 50kg (mooolti di più) e le scarpe da corsa femminili sono tarate più o meno su quel peso lì. Dunque conviene prendere scarpe maschili o unisex, in modo tale che l'ammortizzazione duri molto più a lungo (ed ecco perchè le ultime Asics prese a settembre si sono scaricate molto molto presto).
In secondo luogo, vi prenderanno l'appoggio. Cioè vi faranno salire scalzi su una pedana e stare lì fermi per un paio di minuti. Vedranno com'è fatta la pianta del piede in sintesi, esame che può essere fatto anche da voi a casa salendo a piedi nudi bagnati su un foglio di carta. Ma anche se vi esaminaste l'appoggio da soli, poi comunque non sareste in grado di acquistare le scarpe più indicate per quella tipologia di appoggio. 
Presa quest'altra info (per la cronaca, ho un appoggio neutro, almeno questo lo sapevo!), è ora di provare tanti modelli e salire sul tappeto! Molto probabilmente il primo modello sarà "di prova", nel senso che il commesso dovrà esaminare la postura del piede in corsa e quindi eventuali difetti da correggere con un buon paio di scarpe. Cose che, ovviamente, non si è minimamente in grado di valutare con il fai da te. Ecco, io ho scoperto di iperpronare col piede destro. Cioè, solo con il destro?! Ma che roba è? Quando ho visto il video sono rimasta di stucco, proprio non pensavo! Ovviamente non mi ero mai vista correre da dietro al rallenty, nè mai qualcuno, venendo a correre insieme a me, mi aveva fatto notare questo difetto. 
Che vuol dire pronare? Significa che il piede continua a ruotare dopo l’impatto sul terreno invece di cominciare la fase di spinta. Questo causa una tensione eccessiva al piede, alla tibia e al ginocchio causando anche dolore (cosa che ho avvertito, infatti, di tanto in tanto). 


L'immagine vi dà una minima idea, ma credetemi, da soli non riuscite a capire una mazza di come correte. Pensate che io ero convinta di "supinare"! 
Una volta quindi scoperto il difetto, il commesso cercherà per voi modelli adatti a questo scopo, quindi atti a correggere il difetto. Se è davvero in gamba, poi, vi consiglierà anche esercizi mirati per la correzione di tale difetto. 
E quindi ora comincia il bello! Proverete tanti modelli adatti a voi e con ognuno farete una corsetta e rivedrete il video. Prendendo in considerazione quindi, la sensazione in corsa e il miglioramento della correzione del difetto in video. 
Personale qualificato come vi avevo detto infatti (per chi fosse di Roma, si tratta di LBM Sport! Consigliato anche dalle sisters di cui vi linko l'articolo), non solo per i consigli, ma anche per la sapiente scelta di non dirmi il costo di ogni modello provato, in maniera tale da non influenzare la scelta e per fare poi, ovviamente, un bilancio dopo. 
Alla fine della fiera, ho provato 6/7 modelli che a occhio, basandomi quindi solo su intuito e gusto, non avrei minimamente preso in considerazione! Dunque, anzichè spendere e spandere qua e là facendo acquisti non mirati, andate direttamente in uno di questi negozi specializzati perchè non si tratta di acquistare un semplice paio di stivali che devono essere fighi e comodi ma manco tanto, ma di prendere in considerazione così tante variabili che non possiamo non affidarci a una persona competente nel campo e che vi si dedichi almeno un oretta, perchè a meno che non siate già dei runner super esperti, è questo il tempo che ci vuole come minimo per fare qualche prova sul tappeto e capire come poter correggere un eventuale difetto di appoggio! Poi ovviamente, anche l'occhio vuole la sua parte, ma mettete l'estetica agli ultimi posti della classifica, le scarpe da corsa devono essere utili, ognuna ha uno scopo ben preciso e comprate così a casaccio non servono quasi a nulla.
Spero che questo breve resoconto vi sia stato utile! Se non avete mai provato a correre, cominciate che le giornate si stanno allungando ;)

giovedì 12 febbraio 2015

Le 5 domande più frequenti! Fitness&Nutrition FAQ ;)

Ciao amiche e amici! Visto che, gira che ti rigira, i dubbi e le perplessità sono sempre più o meno quelli, ho cercato di riassumere qui le mie risposte a determinate domande che mi vengono poste di frequente (soprattutto sulla mia pagina Facebook).



1. Quanto tempo ci vuole a perdere tot chili?

Dipende. Dipende dalla quantità di kg da perdere. Più una persona ha kg in eccesso, più (molto probabilmente) li perderà rapidamente. Poi ci sono tante variabili: dipende dall'entità e la quantità di attività che si fa, dipende da come si mangia, dipende dal metabolismo! Insomma, ogni persona è veramente un caso a sè. Comprendo benissimo, però, che ci si voglia sbarazzare nel minor tempo possibile di un corpo che non ci aggrada più. Però è necessario entrare nell'ordine di idee che bisogna avere molta pazienza e lavorare di testa più che di "pancia". Fare quello che bisogna fare e farlo con entuasiasmo, perchè ciò che facciamo ci porterà al risultato che vogliamo. Se invece ci facciamo prendere dalle emozioni, positive o negative che siano, rischiamo di deragliare nella direzione sbagliata e di allungare i tempi e complicare le cose! Quindi: tanta pazienza, costanza, perseveranza e amor proprio!


2. Quante kcal devo assumere per dimagrire?

Anche qui, ovviamente, dipende. Ogni individuo ha un proprio metabolismo basale e quindi un fabbisogno giornaliero, che varia a seconda del nostro stile di vita e composizione corporea! L'unico modo per saperlo con certezza, è fare un esame impedenzometrico da un dietologo o da un nutrizionista, in genere. Soprattutto se i kg da perdere sono molti o se non si è in perfetta salute, non è il caso di affidarsi solo ed esclusivamente a un calcolo approssimativo fatto su un sito web. Sempre meglio farla comunque un'impedenziometria per calcolare tutti i valori, quindi: massa grassa, massa magra, ecc. Comunque sia, non andate mai al di sotto del vostro basale. Farlo è molto rischioso, le diete ipocaloriche lo prevedono, ma devono essere studiate a tavolino da un professionista e vanno fatte solo per periodi molto brevi e solo nel caso in cui ci si affidi ad uno specialista che studierà poi il cosiddetto mantenimento fatto su misura, altrimenti i kg persi li rimettete tranquillamente subito dopo!Se volete provvedere col fai da te, in linea di massima bisognerebbe scalare dalle 300 a un massimo di 400 kcal da proprio fabbisogno giornaliero.


3. Cosa devo mangiare? Che vuol dire mangiare sano?

Per questo vi rimando a un post che avevo scritto tempo fa, dove sono riassunti quelli che per me sono i punti chiave di un'alimentazione sana :)
Sintetizzando, comunque, evitate gli anti-cibi quanto più possibile. Per anti-cibo intendo tutti quegli alimenti che sono ricchi di calorie, ma poveri di nutrienti. Ovvero cibi che vi faranno solo ingrassare, ma non apporteranno nessun beneficio nè in termini di sazietà, nè in termini di nutrizione. Ovvero non produrranno energia, in pratica non sarà servito a nulla mangiarli, se non ad aumentare gli zuccheri e i grassi e a farci venire molta più fame al pasto successivo. Esempi? Farina bianca, zucchero bianco (ovvero i cosiddetti "cibi raffinati", cibi che subiscono processi di raffinazione e che vengono privati -per un motivo o per un altro- delle sostanze nutritive essenziali); cibi che contengono additivi chimici, conservanti, zuccheri artificiali, grassi saturi o peggio transgenici (grassi trans) e logicamente limitare l'assunzione di alcool. 


4. Come mi devo allenare?

Vuoi dimagrire? Quanto? Vuoi tonificare? Ogni persona ha necessità differenti. Se non avete possibilità di andare in palestra o piscina ma dovete "arrangiare" con il fai da te, ci sono moltissime opzioni. Se i kg da perdere superano i 10, iniziate con passeggiate a passo svelto. Perfetto fare 1 ora al giorno per 5/6gg a settimana. Ma anche 30 minuti per cominciare, l'importante è muoversi! 


5. E' spuntata cellulite che prima di cominciare ad allenarmi non avevo! Come mai?

Questo è quello che manda maggiormente in crisi. La spiegazione (che posso dare da profana e non entrando nel tecnico) è che nel momento in cui si va a sollecitare un muscolo fino a quel momento "assopito", esso in prima istanza si va a riempire di acqua e si gonfia. Quel gonfiere logicamente spinge il tessuto adiposo verso l'epidermide e quindi ecco che raffiora una cellulite che c'era, ma era invisibile. Bisogna essere pazienti e costanti, continuare l'allenamento e a mangiare bene e il risultato sarà un corpo tonico e senza cellulite ;)

Biscotti leggerissimi al farro con pistacchi interi!

Avendo comprato dei pistacchi non salati, dovevo ingegnarli in qualche modo e... sono venuti fuori loro! Il sapore mi ricorda molto quello dei cantuccini ai pistacchi e se amate questo frutto, amerete questi biscotti che inoltre sono molto leggeri! Un biscotto apporta 92kcal circa, con un 2,6gr di grassi di cui saturi 0,2gr!



Ingredienti:

- 60gr di farina di farro integrale
- 60gr di farina di frumento integrale
- 4gr di lievito vanigliato
- 1 albume (se volete anche 1 uovo intero)
- 60gr di zucchero di canna
- 50gr di pistacchi non salati
- 10gr di olio di semi di girasole
- 70gr di acqua


Preparazione (super facile!):

1. Unite l'albume, lo zucchero e l'olio.
2. Setacciate le farine e il lievito e impastate (con cucchiaio, forchetta o frusta).
3. Aggiungete l'acqua e i pistacchi.
4. Con l'ausilio di un cucchiaio adagiate l'impasto sulla pirofila andando a formare delle specie di palline schiacciate.
5. Cuocete in forno preriscaldato statico a 180° per 25 minuti circa!

martedì 10 febbraio 2015

Ti diranno: "Chi te lo fa fare?!" Tu sorridi e fai gruppo! :)



Perchè se si hanno degli obiettivi, delle passioni e si lavora sodo, ci s'impegna, per stare bene con sè stessi, il proprio corpo e la propria mente, c'è sempre qualcuno che cerca di "buttarti giù"? Le risposte possono essere molte, ma la più ovvia è una sola. Se andiamo a vedere sono tutte persone che non hanno lo stesso stile di vita, che non fanno attività fisica e la reputano una cosa sfiancante, uno sforzo. Sono quelli che vedono la persona sportiva come "un fissato", "un fomentato", "un ossessionato", persino "uno che se la tira". Forse semplicemente perchè chi ha uno stile di vita pseudo sano è un individuo dalla personalità forte o che comunque ce la mette tutta per esserlo e inevitabilmente finisce per risultare un po' spocchioso. Quando poi, se vai a vedere, chi ha una personalità di questo tipo è praticamente sempre una persona molto umile, incline al lavoro di squadra e alla quale piace condividere quello che impara, quello che sa, i propri progressi e le piccole sconfitte. Il problema è che, se già una persona fa fatica a ingranare (soprattutto all'inizio) con uno stile di vita del genere, rischia di farsi buttare davvero giù dalle esternazioni dei parenti, amici e conoscenti che ti diranno la classica frase "Ma chi te lo fa fare?!" Se si è ancora nel limbo tra il divano e la palestra, si corre il rischio di propendere per la direzione del divano giusto per il benestare di amici e parenti che ti vogliono dalla loro. Ma tu, cosa vuoi? Vuoi stare bene? Vuoi sfidare te stesso ogni giorno? Vuoi avere risultati? Vuoi ubriacarti di endorfine fino a ridere tutto il giorno senza motivo? Io sì. Io voglio sentirmi viva correndo e voglio sudare come un porcellino e mangiare come tale :D Ognuno sceglie lo stile di vita che più gli si addice, che più lo fa stare bene. Non dico che tutti dovrebbero scegliere questo, io ferma sul divano non ci so stare e mi deprimo, ad esempio. Per me muovermi, correre, saltare e migliorare le prestazioni è semplicemente VITA. Come per qualcun altro saranno i trucchi, la moda, le auto, la lirica, le costruzioni, ecc. Però, se ci fate caso, nessuno si mette a contestare lo stile di vita di una acconciatrice di capelli. Perchè se una cosa richiede lavoro fisico e mentale, è reputata un po' da malatoni e da fissati. E voi sapete che dovete fare? Lasciarglielo credere. Circordatevi, però, di persone che hanno gli stessi vostri obiettivi e passioni. Altrimenti è tutto troppo difficile. Essere "soli", in queste circostanze, non è per nulla positivo. Il rischio di sentirsi dalla parte del torto, per una questione proprio di minoranza, è molto alto. Se fate "squadra" (metaforicamente parlando o no) con persone simili a voi, vi sentirete molti più motivati e vi sembrerà tutto più facile! La rete di supporto è necessaria, coinvolgente e stimola continuamente. Da soli non si arriva troppo lontano, il gruppo è un bel cuscinetto di salvataggio sul quale atterrare nei momenti di sconforto! Il mio è questo: https://www.facebook.com/groups/626510974137159/
Se ancora non lo conoscete e volete imparare tanto sul fitness, alimentazione e tutto ciò che riguarda l'attività sportiva praticata a casa (con un contorno di persone carine, intelligenti e competenti) questo posto fa al caso vostro!

martedì 3 febbraio 2015

Ciambellone di farina integrale, alle mele e zenzero fresco!

Buon pomeriggio gente! Ritorno con un dolcetto super light, veloce e facilissimo come al solito. Pensate che un pezzo grande come quello mancante (quindi un po' meno di un quarto) ha soltanto 170kcal! Ottimo per la colazione, merenda e anche dopo cena, insieme a una bella tisana ci sta benissimo. Scusate per la qualità delle foto, che è sempre un po' improvvisata, ma i mezzi per ora sono questi :D


Ingredienti:
- 150gr di farina integrale
- 10gr di lievito vanigliato
- 2 mele (io ho usato delle golden mature)
- zenzero fresco
- scorza di limone
- 75gr di zucchero di canna
- 30gr di olio di semi di girasole
- 1 uovo (si può sostituire benissimo con una banana matura schiacciata)
- acqua q.b. (o latte se lo si preferisce)

Preparazione:
1. Sbattete l'uovo, lo zucchero e l'olio in un contenitore.
2. Aggiungete la farina setacciata e il lievito. 
3. Impastate il tutto (va benissimo usare una forchetta) aggiungendo a mano a mano l'acqua (quanto basta per rendere l'impasto molto morbido, ma non liquido!)
4. Aggiungete la scorza di mezzo limone grattuggiata e un pezzetto di zenzero grattuggiato.
5. Tagliate le mele a dadini e aggiungetele all'impasto.
6. Ungete e infarinate lo stampo, rovesciate l'impasto e cuocete in forno preriscaldato statico a 180° per circa 25 minuti!



giovedì 29 gennaio 2015

Avviso ai miei lettori (:

Ciao fanciulli! Oggi, su Botta di Classe, il blog con cui collaboro, ho pubblicato un post in cui spiego un po' cos'è l'olio di palma. Vi racconto da quali elementi è costituito, se fa male oppure no e in che modo viene prodotto! Vi consiglio di dargli un'occhiata, anche giusto per farsi un'infarinatura generale sull'argomento visto che ultimamente se ne parla così tanto.


mercoledì 28 gennaio 2015

Una sana alternativa per snack veloci: prodotti Mediet!



Ciao a tutti amici e amiche! Oggi voglio parlarvi di un'azienda italiana, la ProAction, che lavora nel campo dei prodotti alimentari per gli sportivi da quasi 20 anni. Esistono quattro differenti linee: la ProAction appunto, la ProMuscle, la Thermostack e questa nuova linea che ho avuto la fortuna di provare che è la MeDiet. 
Cosa cambia rispetto ad altri brand? Sicuramente il fatto che questi alimenti sono studiati da professionisti del settore, da un team di nutrizionisti che lavorano al fianco di atleti professionisti e che, quindi, sono tutti prodotti studiati in base alle esigenze degli sportivi (sia agonisti che semplici amatori).
Non sempre abbiamo tempo e modo di portare con noi uno snack sano e che abbia un buon rapporto tra energia e macronutrienti. Questi prodotti rappresentano, a mio avviso, un'ottima alternativa per quando si è di corsa e non si ha tempo e modo di preparare in anticipo lo spuntino di metà mattinata o metà pomeriggio.
Ormai sappiamo bene che è straimportante non restare troppe ore a digiuno e che è necessario mangiare in maniera adeguata ogni 3 ore. Per mantenere il metabolismo attivo e quindi dimagrire o stare in piena forma. Per avere tutte le energie necessarie per concentrarsi e per rendere al massimo. Ma è pur vero che bisogna farlo con alimenti che abbiano un buon rapporto tra carboidrati, proteine e grassi, altrimenti (prendendo la prima cosa a caso al bar) non facciamo un gran regalo al nostro corpo.
Nei giorni scorsi sono stata felicissima di provare alcuni dei prodotti della Linea Snack, sul mio profilo Instagram potete trovare qualche foto! Gli snack hanno un gusto davvero buono e gli ingredienti sono altrettanto di qualità e, allo stesso tempo, ad alto contenuto proteico e con un giusto apporto di grassi! La gamma, poi, è molto ma molto vasta. I prodotti sono tanti e i gusti anche. Per questo vi invito caldamente a dare uno sguardo al loro sito che è fatto benissimo. Non solo troverete tutti i prodotti, ma anche valori nutrizionali e lista ingredienti. A dimostrazione del fatto che ci tengono davvero tanto alla qualità del prodotto e ai loro consumatori. Il sito ha anche lo store online, ma i prodotti sono reperibili anche presso farmacie/parafarmacie la cui lista troverete sempre sul sito.
Altri prodotti che ho provato sono stati i cracker e i grissini che sono perfetti da portare dietro sia come snack, che come accompagnamento per il pranzo fuori. Non sono i soliti cracker e questo mi ha lasciata piacevolmente sorpresa! Gli ingredienti sono pochi e ottimi. Stiamo parlando di sola farina, proteine del frumento, olio evo, lievito e sale. Perfetto direi. Il prezzo non è neanche proibitivo: 3,90€ per una confezione da 200gr. Insomma, anche molto meglio di tanti altri prodotti da forno salati che potete trovare presso punti vendita Naturasì o in Farmacia.
In ultimo vi consiglio di dare un'occhiata all'app di Mediet, creata sempre da un team di nutrizionisti. Grazie a questa applicazione potrete monitorare l'apporto calorico giornaliero e tenere sotto controllo il vostro peso.
Insomma, se siete sempre di corsa e non avete mai tempo di "spuntinare", ritengo che questa sia un'opzione ottima. L'importante è variare sempre tanto e scegliere con attenzione prodotti che abbiano degli ingredienti confacenti alle nostre esigenze! In ogni caso, non digiuntate e spuntinate sempre e comunque (facendo tanta attività fisica, ovvio!) che il vostro metabolismo ringrazierà!

mercoledì 21 gennaio 2015

Non avete scuse: tutte potete! :)



Ieri mi sono imbattuta in questo video
E' stato come tirare un sospiro di sollievo, dalla serie "Dai, qualcosa sta girando nel verso giusto a 'sto mondo." 
I media hanno creato un bel casino. Volevano realizzare uno stereotipo, in modo tale che a sua volta producesse centinaia di falsi bisogni e... tataaan! Hanno incrementato sì i loro guadagni, ma al contempo creato quasi dal nulla malattie gravissime, disagi sociali, depressioni e tanto altro. Congratulazioni a tutti! Rendiamoci conto di stare pressochè nel Medioevo se bisogna fare una campagna di sensibilizzazione sul fatto che non c'è bisogno di essere delle super gnocche per poter fare sport. No, io non so se vi rendete davvero conto. E' come se uno che si rompe una gamba deve provare vergogna di andare a fare riabilitazione dal fisioterapista. E' la stessa identica cosa. Vi rendete conto in che casotto siamo messi?
Il problema del "non sentirsi all'altezza" nasce, ovviamente, dall'imposizione di un modello di bellezza o normalità (chiamatelo come volete) e del conseguente sconforto di una persona nel vedersi totalmente differente (a ragione o a torto) rispetto questo fantomatico modello di riferimento.
Purtroppo non tutti abbiamo avuto modo di sviluppare un sano senso critico e disincantato nei confronti di ciò che ci sta intorno. Non per tutti è così ovvio, così facile e lineare. Poca esperienza di vita e problematiche di varia natura, possono rendere una persona estremamente insicura del proprio corpo. Una scarsa sicurezza che può essere banalmente un po' di disagio, fino a sfociare in malattie serissime. 
Del perchè lo sport e le palestre siano state considerate, fino a poco tempo fa, esclusiva di culturisti e di strafigone, francamente non saprei. Penso banale conseguenza del lavaggio cerebrale mediatico.
Ne conosco un po', soprattutto "virtualmente", di donne che proprio non si piacciono. Si denigrano, non si amano, non si curano perchè non si sentono all'altezza. Si vedono DIVERSE. 
Parlo spesso con ragazze giovani, o anche con donne adulte, che fanno della propria condizione un "caso". Mi spiego: sono quelle che ripetono costantemente frasi come "No, ma il mio è un caso particolare." "No, ma io non potrò mai dimagrire perchè sono obesa fin dall'infanzia." "No, ma io sono di costituzione robusta quindi non potrò mai perdere peso e poi non sono una tipa sportiva."
Detto che questo scarso senso della realtà può essere riconducibile a una marea di cause, sicuramente è attribuibile al fatto che, una donna in forma e sportiva, viene rappresentata con un unico modello (almeno fino a qualche tempo fa era proprio così, per fortuna la situazione si sta evolvendo). 
Facciamo un esperimento facile facile. Pensate a una donna in forma: vi è venuto in mente uno stereotipo? Io sono sicura che il 90% immagina una donna alta e molto magra (un po' stile velina, per capirci). Eppure una donna in forma (così come un uomo!) può essere in 500 modi diversi. E' un po' come se dicessi "Immagina un uccello" e vi verrebbe a tutti in mente un'aquila. Insomma, ci siamo capiti.
Molte donne non solo si privano dell'attività fisica per vergogna (il che è gravissimo, mettere la paura del giudizio altrui prima della preoccupazione per la proprio salute è un problema serio), ma si sentono frustrate se quell'attività poi non le porta verso il risultato sperato che, alla fine dei conti, si rivela essere sempre quello dello stereotipo in questione. Ognuna è com'è: se siete è bassine e formose, diverrete in forma bassine e formose. Se siete magre e senza tette, rimarrete in forma snelle e senza tette. 
E' veramente necessario far comprendere che lo sport è una cosa che dovrebbe far parte dello stile di vita di tutti, perchè è prendersi cura di sè, è affrontare le paure, è diventare più forti, è divertimento, aiuta il nostro corpo a funzionare molto meglio a livello pratico in mille modi diversi e la mente ad essere più lucida e razionale.
E' abbastanza degradante che una campagna pubblicitaria debba dirci che siamo tutte "idonee" allo sport :D Ma se siamo arrivati a questo punto, è sicuramente perchè un pochino ce la siamo cercata.
Mettete davanti a tutto la vostra salute. Secondo voi mi scoccerò mai di ripeterlo? Mai! Se non imparate a farlo, non riuscirete mai a fare le cose per voi stesse, con amore. Amatevi, amatevi tanto. Il vostro corpo dovrete portarlo con voi per sempre. Sperimentate e lasciate la paura a casa, che quella serve per le cose serie!

giovedì 15 gennaio 2015

Spigola al cartoccio al profumo di limone! (prepazione super veloce)

Poco tempo? Solo cinque minuti per preparare il pranzo? Ospiti a cena e preferireste martellate sul mignolo pur di non cucinare? Eccovi una ricetta che fa un figurone (veramente gnammy) e che si prepara in pochissimo tempo!

(Perdonate la foto poco messa a fuoco, ma avevo veramente poco tempo :D)



Ingredienti:

- 2 spigole (o quante ve ne pare)
- rosmarino
- aglio
- prezzemolo
- sale, pepe
- olio
- 1 limone
- vino bianco q.b.


Preparazione:

1. Pulite le spigole (vanno bene anche le orate), asciugatele e adagiatele sui fogli di alluminio.
2. Spennellatele d'olio e salatele esternamente. All'interno aggiungete: spicchio d'aglio, rametto di rosmarino, pepe e sale.
3. Tagliete a fettine il limone e disponetele intorno (come in foto). Aggiungete qualche fogliolina di prezzemolo.
4. Una spruzzatina di vino bianco, chiudete bene il cartoccio e cuocete in forno preriscaldato ventilato a 200° per 15 minuti!



martedì 13 gennaio 2015

Avviso ai miei healthy lettori!

Buongiorno amiche! Questo è un post di avviso. Volevo comunicarvi che, a partire dal mese scorso, curo una rubrica per un blog dal nome Mangio dunque sano. Settimana scorsa ho scritto un articolo che parla di cellulite: vi spiego cos'è e cosa serve davvero per eliminarla! Non potete perdervelo davvero :)