Un cambiamento non avviene dal giorno alla notte. Purtroppo o per fortuna. Chi non ha mai sperato/sognato, in un momento buio della propria vita, di andare a dormire e di risvegliarsi sotto un'altra forma o un altro aspetto, per far cessare un incubo? Un brutto sogno che, però, è la nostra vita in quel momento.
Questo accade perchè le cose vanno particolarmente male e la nostra autostima, per un motivo o per un altro, è ancora troppo acerba. In passato ho avuto diversi blog, nell'ultimo scrissi un post molto interessante sull'autostima. Lo ricordo ancora. In quel periodo leggevo molti libri e brancolavo qua e là alla ricerca di un appiglio, cercando di capire il perchè mi era impossibile fare tutto, perchè non trovassi il bello in niente. In realtà non so quanto possa servire tutta questa riflessione, tutto questo scavarsi dentro per conto proprio. Forse niente, forse solo ad aumentare lo stress emotivo e le insicurezze. Più producente, di sicuro, uno scambio di riflessioni con un professionista della psiche o il confronto con esperienze altrui, sempre guidato da un dottore (terapie di gruppo). Non è che bisogna avere una qualche malattia particolare per seguire una terapia, anzi. E' un po' come la tosse, no? Iniziate con un accenno di mal di gola, poi il catarro, aspettate settimane che passi senza farvi visitare e tataaan, la tosse si è trasformata in una bronchite. Questo per dire che più in fretta si trova la cura, meno peggiora la malattia. Ma prendete molto con le pinze questi termini.
Il fatto è che, quando si parla di mente, autostima, paure, ecc. non ci sono termini specifici. Non ci sono vaccini, non ci sono antibiotici nè terapie mirate. Io non sono un'esperta, anzi, ho solo passato dei periodi neri come la pece, come tante altre persone a questo mondo e ovviamente non li ricordo neanche con gran piacere. Anzi, vi dirò, come tutte le cose brutte, i ricordi particolarmente dolorosi li rimuoviamo (a distanza di tempo) con una facilità incredibile. Il nostro cervello, tante volte, funziona proprio bene. Ad esempio, il dolore del parto. E' il dolore più acuto che si possa mai provare, eppure una donna, in genere, ha più gravidanze in una vita. Questo perchè il suo cervello rimuove in gran parte quel ricordo; se lo mantenesse vivo, logicamente, non gli permetterebbe di partorire di nuovo.
Molto spesso interrompere un circolo vizioso, che sia di dipendenze o "semplicemente" di depressione, è una delle cose più ardue che si possano affrontare nella propria esistenza. Purtroppo non mi sento in grado di scrivere un post su come ho fatto io a risollervarmi da determinate situazioni, anche perchè ogni circostanza è completamente personale e soggettiva e non ne vedrai neanche troppa utilità. Posso dare qualche consiglio, individuale, in base alle mie competenze, che però si riducono a semplice vita vissuta.
Quello che mi sento di dire sempre, in ogni caso, è rivolto in special modo agli altri: non lasciate sola una persona che sta attraversando un periodo buio. So bene che ci si sente impotenti, perchè si sente di non possedere gli strumenti necessari per poter aiutare. Ma il ragionamento che deve scattare, secondo me, è il seguente: Io sono più in salute di lui/lei, in grado di ragionare lucidamente. Devo essere forte, perchè io ho più possibilità di esserlo in questo momento.
Purtroppo, quello che noto/ho notato, è che quando una persona attraversa un periodo buio, tutti se la danno a gambe levate. Ovviamente ognuno ha dalla sua una buona giustificazione. C'è chi non capisce proprio la situazione, chi la sminuisce, chi si sente incapace di gestirla, "chi non ha tempo", chi prova troppo dolore a vedere così una persona cara. Però, la mia modesta opinione, è che se si è circordati da una rete di supporto tutto ci sembrerà più gestibile e meno avvilente. Ma, purtroppo, troppo spesso, ci si sente abbandonati, lasciati da parte. In realtà è che siamo noi, per via del nostro malessere, che ci isoliamo e nessuno si prende la briga di venirci a tirare per le orecchie. Non dobbiamo avercela con queste persone, so che non è facile, ma non è colpa loro se ci troviamo in una sitazione di disagio. Una delle cose più importanti che ci si deve mettere in testa, è che siamo noi che gestiamo la nostra vita. Noi prendiamo le decisioni, noi che definiamo chi siamo e chi vogliamo essere. E' un ragionamento tanto semplice, quanto impossibile tante volte. Io ci ho messo così tanto tempo a capirlo che, giuro, non comprendo come sia possibile non esserci arrivata prima. Ma forse è proprio così che deve andare: è un processo lento, una guarigione tanto lunga quanto è profonda la ferita da sanare.
Quello che posso consigliare, banalmente, è di essere voi stessi la persona che vi deve rendere felice. Dovete essere voi il vostro cambiamento, voi il vostro supporto, voi il vostro aiuto quotidiano. Il concetto del non ce la faccio, manco a dirlo, non esiste. Poche cose sono impossibili da realizzare, anzi, forse nulla. Ma le cose elencate poco prima, quelle sono attuabilissime, da tutti. Nessuno escluso. E questo posso affermarlo con certezza.
Amarsi è un processo a volte intricato e doloroso. Sentitevi liberi di esprimervi come meglio potete, sentite di poter gioire delle vostre vittorie e di recuperare dopo le "sconfitte". Sentitevi liberi di poter essere chi volete, sognate in piccolo, ma proprio perchè è nelle piccole cose che ritroverete voi stessi.
Amarsi è un viaggio, un percorso che non finisce mai. Si coltiva giorno per giorno, per alcuni viene da sè, altri ci devono lavorare tutti i giorni. Ma vi prometto che, strada facendo, diventa sempre più semplice :)


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